6. Maestro del ramo di giglio e bottega – attivo fra il 1679 e il 1688
Fino alla metà del secolo XVII le botteghe degli scultori carraresi rimasero impermeabili alle novità romane. Nella seconda metà queste novità, condensabili sotto l’etichetta “barocco”, arrivano anche a Carrara e hanno dei riflessi anche nella produzione di maestà, come dimostra l’anonimo maestro che qui presentiamo, che si esprime con panneggi ridondanti e gesti magniloquenti. Questo maestro, però, si preoccupa anche della riconoscibilità dei protagonisti attraverso i loro attributi, che sono ingranditi oltre il verosimile: rami di giglio che sembrano alberelli o rosari che sembrano catene. Abbiamo quindi la compresenza di linguaggio aggiornato e di concessioni alla devozione popolare. La scheda segnalata da un asterisco *(Castelnuovo Magra) è riferibile ad una maestà del 1676, attualmente non ancora rintracciata e censita, presente nella ricerca condotta nel 1986 per conto del Comune di Castelnuovo Magra da Piero Donati (fotografo Tommaso Malfanti)
Le schede 353 – 2015 e 3142 sono invece attribuibili ad un collaboratore e/o allievo del Maestro.