Regione:Liguria
Provincia:La Spezia
Comune:Sarzana
Dove è situata:area_privata
Dove è collocata:edicola nicchia
Con il contributo di:
Maestà
Dimensioni (A x L):50 x 38 cm
Rilievo / Statuetta:rilievo
Materiale:marmo apuano
Iscrizione:.S. AUGUST(IN)O S. CAROLO BORO[MEO]
Lapide
Dimensioni (A x L):27 x 41 cm
Materiale:marmo apuano
Iscrizione:1690 / DIVO CAROLO BOROMEO / CAROLUS MASCARDUS Q(UONDAM) ALBERICI / Q: ALDERANI FRATRIS GERMANI / NICOLAI ET IOSEPHI QUI AMBO / SANCTI CAROLI BOROMEI CARDI/NALI ET ARCHIEPISCOPI MEDIOLANI / FUERUNT VICARY GENERALES ET / POSTEA IN REGNO CORSICAE EPISCOPI / DEVOTIONIS OBSEQUIO (Carlo Mascardi, fu Alberico fu Alderano, dedica per devozione a Carlo Borromeo in nome di Nicolò e Giuseppe che erano stati vicari dell'arcivescovo di Milano e poi vescovi in Corsica)
Iconografia:San Carlo Borromeo in abiti episcopali sta inginocchiato e con le braccia semiaperte in atteggiamento di venerazione di fronte a Sant'Agostino, anch'egli inginocchiato, con raggi di luce attorno al capo. Al centro, in alto su una nuvoletta, Cristo sulla croce. Agli angoli superiori incisioni ornamentali con motivi floreali
Classificazione:Sant'Agostino, San Carlo Borromeo
Tipo:Maestà
Data stimata:sec. XVII - settima decade
Stato di conservazione:superficie notevolmente consunta
Osservazioni:La villa in cui sono i manufatti descritti in questa scheda e nella 2825 era una delle antiche abitazioni della famiglia Mascardi
Per Approfondimenti:Nicolò e Giuseppe Mascardi avevano intrapreso la carriera ecclesiastica e avevano avuto uno stretto rapporto col Borromeo; inoltre, come si deduce dai nomi Alderano e Alberico, questa famiglia era in ottimi rapporti con i signori di Massa e di Carrara. Alla fine del '600, e quindi in quegli stessi anni, veniva costruito a Sarzana, nei pressi di Porta Parma, un oratorio intitolato a San Carlo, oggi non più esistente e questa lapide si lega a quel momento. Nel testo però non c'è alcun riferimento a personaggi di nome Agostino e questo mi fa dubitare dell'esistenza di un rapporto ab antiquo della maestà (che risulta poi un po' troppo modesta, anche per dimensioni, rispetto alla lapide ed al suo scelto eloquio) con l'epigrafe. La lapide potrebbe provenire dall'oratorio demolito, mentre la maestà, che daterei attorno al 1660-1670, potrebbe provenire da uno dei possedimenti dei Mascardi. (Donati)
Data del rilevamento:15/02/2021
Rilevatore:Luciano Callegari